Io sono una Professional organizer ma spesso i miei clienti mi chiamano personal organizer e oggi voglio fare un po' di chiarezza sulla differenza e sul sginificato

Silva Bucci Professional Organizer

Personal o Professional Organizer? Facciamo chiarezza sulla differenza

Perché parlarti di Personal Organizer e Professional Organizer? Dopo lo scorso articolo in cui ti ho raccontato come lavoro (trovi qui il link all’articolo su una mia consulenza “Organizza la casa”) oggi ho pensato di chiarire un altro punto legato alla mia professione… Sì perché spesso le mie clienti mi chiamano “Personal Organizer”.

Lo so, forse anche tu a volte confondi. In effetti è plausibile e ci sta. Vediamo insieme come mai e che differenza c’è tra una Professional Organizer (ovvero ciò che faccio io) e una Personal Organizer. Cosa fa una e cosa fa l’altra. Se tu hai bisogno di una o dell’altra…

Prima cosa da chiarire: la (o il) professional organizer fornisce informazioni, strategie e supporto per aiutare le persone ad organizzarsi. Assiste i clienti a trovare equilibrio, restituire ordine e massimizzare le proprie risorse”. E questa è la definizione ufficiale di Apoi, l’associazione di Professional Organizer che ho contribuito a fondare.

Nel maggio 2014, durante il primo convegno di Apoi a Bologna l’assemblea dei Professional Organizers italiani (eravamo davvero pochi ancora perché l’associazione era appena nata) votò per decidere come chiamare i propri associati e, in generale, la categoria professionale. Fu deciso di mantenere il nome americano “Professional Organizer” anziché fare una traduzione in italiano (e neanche all’inglese “Professional Organisers”) proprio per riconoscere che questa professione nasce negli Stati Uniti e precisamente a Los Angeles nel 1984.

Curioso eh? Pensavi che tutto nascesse dalla ormai famosissima Marie Kondo e il suo “Magico Potere del riordino”? Pensa che  invece inizialmente la professione è cresciuta in paesi anglosassoni come Inghilterra, Australia, Canada, Germania e solo successivamente è arrivata in Giappone dove tra l’altro i PO si fanno chiamare “Life Organizer”.

In quel contesto decidemmo anche la corretta traduzione in italiano e cioè Professionista dell’Organizzazione, perché già allora spesso uscivano interviste sul nostro prezioso lavoro anche se non ancora diffuso.

Ma allora il “Personal Organizer” chi è, che fa? Ma sarebbe meglio dire “cos’è”? Infatti Personal Organizer non è una professione ma un oggetto:  si tratta di un’agenda, un quaderno che di solito contiene un diario o il calendario, il più famoso è il “Filofax”.

Ho anche chiesto ad un’amica che vive negli Stati Uniti e mi ha confermato che neppure lì si usa questo termine per indicare la professione, mentre una collega brasiliana con cui ogni tanto ci confrontiamo mi diceva che anche lì viene usato ma come da noi erroneamente.

Credo che anche “l’errore” nasca per assonanza con altri professionisti che affiancano le persone come il personal trainer o il personal shopper, che oramai sono molto note anche qui. 

Pensa che una cliente di Bologna con la quale avevo lavorato su due traslochi (2 nuovi appartamenti e una casa che poi è stata venduta) e sulla riorganizzazione dell’appartamento mi voleva assumere in pianta stabile come sua  personal organizer!!!

La sua idea era che mi occupassi di tutta la parte burocratica della sua vita ma anche le commissioni, la gestione del suo guardaroba insomma una sorta di assistente personale tuttofare.  Ad ogni modo, poco importa come mi si chiami quello che dev’essere chiaro è che posso aiutarti a gestire le tue risorse di tempo, spazio, energia e denaro che tra l’altro sono tutte collegate per aiutarti a vivere una quotidianità più serena e significativa per te!

Il mio è un servizio PERSONALIZZATO quindi, tagliato su misura per te, ma PROFESSIONALE perché io sono una professionista formata, con esperienza e referenze che mi contraddistinguono da chi si improvvisa. Il lavoro e la formazione di anni si riconosce sempre, vuoi mettermi alla prova?

Foto di Olya Kobruseva da Pexels

Personal o Professional Organizer? Facciamo chiarezza sulla differenza

Perché parlarti di Personal Organizer e Professional Organizer? Dopo lo scorso articolo in cui ti ho raccontato come lavoro (trovi qui il link all’articolo su una mia consulenza “Organizza la casa”) oggi ho pensato di chiarire un altro punto legato alla mia professione… Sì perché spesso le mie clienti mi chiamano “Personal Organizer”.

Lo so, forse anche tu a volte confondi. In effetti è plausibile e ci sta. Vediamo insieme come mai e che differenza c’è tra una Professional Organizer (ovvero ciò che faccio io) e una Personal Organizer. Cosa fa una e cosa fa l’altra. Se tu hai bisogno di una o dell’altra…

Prima cosa da chiarire: la (o il) professional organizer fornisce informazioni, strategie e supporto per aiutare le persone ad organizzarsi. Assiste i clienti a trovare equilibrio, restituire ordine e massimizzare le proprie risorse”. E questa è la definizione ufficiale di Apoi, l’associazione di Professional Organizer che ho contribuito a fondare.

Nel maggio 2014, durante il primo convegno di Apoi a Bologna l’assemblea dei Professional Organizers italiani (eravamo davvero pochi ancora perché l’associazione era appena nata) votò per decidere come chiamare i propri associati e, in generale, la categoria professionale. Fu deciso di mantenere il nome americano “Professional Organizer” anziché fare una traduzione in italiano (e neanche all’inglese “Professional Organisers”) proprio per riconoscere che questa professione nasce negli Stati Uniti e precisamente a Los Angeles nel 1984.

Curioso eh? Pensavi che tutto nascesse dalla ormai famosissima Marie Kondo e il suo “Magico Potere del riordino”? Pensa che  invece inizialmente la professione è cresciuta in paesi anglosassoni come Inghilterra, Australia, Canada, Germania e solo successivamente è arrivata in Giappone dove tra l’altro i PO si fanno chiamare “Life Organizer”.

In quel contesto decidemmo anche la corretta traduzione in italiano e cioè Professionista dell’Organizzazione, perché già allora spesso uscivano interviste sul nostro prezioso lavoro anche se non ancora diffuso.

Ma allora il “Personal Organizer” chi è, che fa? Ma sarebbe meglio dire “cos’è”? Infatti Personal Organizer non è una professione ma un oggetto:  si tratta di un’agenda, un quaderno che di solito contiene un diario o il calendario, il più famoso è il “Filofax”.

Ho anche chiesto ad un’amica che vive negli Stati Uniti e mi ha confermato che neppure lì si usa questo termine per indicare la professione, mentre una collega brasiliana con cui ogni tanto ci confrontiamo mi diceva che anche lì viene usato ma come da noi erroneamente.

Credo che anche “l’errore” nasca per assonanza con altri professionisti che affiancano le persone come il personal trainer o il personal shopper, che oramai sono molto note anche qui. 

Pensa che una cliente di Bologna con la quale avevo lavorato su due traslochi (2 nuovi appartamenti e una casa che poi è stata venduta) e sulla riorganizzazione dell’appartamento mi voleva assumere in pianta stabile come sua  personal organizer!!!

La sua idea era che mi occupassi di tutta la parte burocratica della sua vita ma anche le commissioni, la gestione del suo guardaroba insomma una sorta di assistente personale tuttofare.  Ad ogni modo, poco importa come mi si chiami quello che dev’essere chiaro è che posso aiutarti a gestire le tue risorse di tempo, spazio, energia e denaro che tra l’altro sono tutte collegate per aiutarti a vivere una quotidianità più serena e significativa per te!

Il mio è un servizio PERSONALIZZATO quindi, tagliato su misura per te, ma PROFESSIONALE perché io sono una professionista formata, con esperienza e referenze che mi contraddistinguono da chi si improvvisa. Il lavoro e la formazione di anni si riconosce sempre, vuoi mettermi alla prova?

Foto di Olya Kobruseva da Pexels